Villa Ronchi (Municipio)

  • Indirizzo

    Piazza Ghislandi, 1
    25043 Breno BS

  • Telefono

    0364 322611

  • Per informazioni
Indicazioni su come raggiungere il luogo

Descrizione

Villa Ronchi, ora sede del Palazzo Comunale di Breno, fu progettata e realizzata da Fortunato Canevali alla fine dell’Ottocento per conto dell’ingegnere Giovanni Battista Ronchi, impresario edile che lavorò moltissimo a Roma per la costruzione di strade, ferrovie e abitazioni.

Alla fine della seconda guerra mondiale l’immobile venne donato al Comune di Breno con lo scopo di collocarvi il Municipio, come ricorda la lapide collocata all’ingresso

“Questo palazzo divenne proprietà del Comune di Breno per liberalità disposta e attuata dai Fratelli Ronchi in memoria dei loro genitori Ing. Giovanni Battista Ronchi e Bice Caldani anno 1946 il Comune”.

L’edificio, nonostante il legame con il gusto tardo-neoclassico, è già proiettato verso l’eclettismo che caratterizzerà molte architetture tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del novecento.
Soprattutto nella disposizione planimetrica questa costruzione si caratterizza per l’estrema razionalità. Da notare l’eleganza della facciata principale, costituita da tre corpi, di cui quello centrale più alto, ben definita negli angoli e negli orizzontamenti dai finti conci e dai marcapiani e ripartita modularmente dalle aperture disposte in serie di tre per ogni corpo chiuse dalle persiane scorrevoli a scomparsa per non appesantire il prospetto con elementi di disturbo.

Unico elemento puramente decorativo è il fregio inserito al centro della facciata principale con le iniziali Ronchi Giovanni Antonio. I due medaglioni inseriti lateralmente, tra le finestre del secondo piano, provengono invece dal precedente Palazzo Comunale e raffigurano a sinistra Giuseppe Garibaldi e a destra Vittorio Emanuele II.

Da vedere, all’interno, l’ampio salone destinato all’ascolto della musica, ora Sala del Consiglio Comunale, con soffitto affrescato nel 1895 da Ponziano Loverini raffigurante l’Allegoria della Musica drammatica, dove è ancora conservato il caminetto in marmo con caminiera e copricamino intagliato dallo stesso Canevali.

Un altro locale da visitare è quello della sala da pranzo, ora sede dell’ufficio del Sindaco, con soffitto decorato dagli stucchi realizzati nel 1896 da Canevali e raffiguranti l’Allegoria al Brindisi con tripudio di putti, fiori e frutta. Degne di attenzione anche le decorazioni di alcuni soffitti caratterizzate da motivi con mazzi di fiori.